La storia degli uomini e delle donne che hanno avviato l’industria del turismo a Montalto
È dal 1953 che all’interno della pineta di Montalto Marina esiste il Camping Pionier Etrusco, uno dei primi ad entrare in funzione nell’Italia del miracolo economico; quell’Italia che stava scoprendo le ferie e le vacanze al mare, grazie a quei primi turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria e dalla Svezia, innamorati un po’ dell’Italia e un po’ degli italiani. Quanti amori sono nati sotto questi pini, quanti ragazzi e ragazze di Montalto hanno avuto avventure o amori anche più duraturi con turisti arrivati al Camping Pionier! Tutto nasce grazie all’idea di un italiano che viveva in Germania, Angeletti Francesco, che, coinvolgendo una fabbrica di tende da campeggio, la Pionier per l’appunto, in accordo con l’amministrazione del momento, creava nel 1953 un’area attrezzata per il Campeggio, una grande novità per il turismo dell’epoca che non conosceva questo modo di fare vacanza.
Il Campeggio era dotato di docce, servizi igienici, lavatoi per le stoviglie, illuminazione ed energia elettrica fornita da un rumorosissimo gruppo elettrogeno, con un guardiano sempre presente. Dopo pochi anni veniva ceduto a Palmieri Mario di Aosta che lo gestisce per un paio di anni. È solo nel 1958 che un ragazzo di 25 anni, Eleuteri Renato, mio padre, nato a Roma e arrivato a Montalto con tutta la sua famiglia nell’immediato dopoguerra, inizia ad intravedere in quel modo un po’ stravagante di fare turismo la possibilità di creare un’attività che consentisse un flusso continuativo e ciclico di turisti. Grazie alla passione e alla forza di volontà è riuscito a fare di questo posto un vero e proprio centro di vacanze. Certamente i sacrifici per poter accogliere dignitosamente tutte queste genti provenienti da ogni parte del mondo e in special modo dall’Europa, non sono stati pochi: basti pensare che una volta le lingue straniere non si imparavano a scuola… allora si era autodidatti!
Una volta era soltanto l’esperienza, l’occhio e una grande passione per ciò che si faceva che ti diceva come doveva essere impostato il lavoro. Il bello è stato poi quando è arrivata una legge a regolamentare questo settore; in quel momento ci siamo resi conto che la nostra azienda era tra le meglio attrezzate e che insieme ad altre stava facendo da guida.
Quanto è cambiato il modo di fare turismo all’aria aperta negli anni!
Una volta era la tenda che la faceva da regina: a casetta che per montarla ci voleva un ingegnere, la canadese che per chi soffriva negli spazi ristretti era un incubo e in cui la puzza di muffa ti accompagnava per i primi giorni dopo il montaggio. Ce ne erano di tutte le forme e dimensioni, era il modo di fare turismo più in auge del momento. Poi sono arrivate le prime roulotte e secondo me è in quel preciso momento che è finito tutto il romanticismo di questa vacanza. Per non parlare dei divertimenti… una volta era sufficiente un buon fiasco di Grechetto di Gradoli, un piatto di penne all’arrabbiata e una chitarra per accendere una festa e tutti si divertivano con niente; oggi ci sono vere e proprie aziende di animazione che poi alla fine ti propongono sempre le stesse cose, come se il divertimento fosse standardizzato!
Chi sulla spiaggia non ha mai fatto girare una bottiglia nella speranza di poter baciare la bella o il bello del momento?
A quei tempi bastava che nel campeggio partisse un secchio d’acqua e la serata diventava un ciclone e dopo tutti a fare il bagno al mare, possibilmente nudi. Tornei e gare coinvolgevano tutti… Ci si sfidava a chi finiva per primo piccantissimi piatti di penne, boccali pieni di birra; c’era la pentolaccia con l’immancabile gavettone finale, le cacce al tesoro per adulti e bambini, gli incontri musicali che vedevano sul palco cantanti di grido del momento, come Santino Rocchetti o Franco Califano, oppure |
Maurizio Eleuteri
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